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Perchè la Namibia

La Namibia conta 200 mila minori in condizioni di estrema precarietà e oltre 150 mila orfani (fonte – Namibia Demographic Health Survey 2006). Il tasso di mortalità infantile (sotto i 5 anni) è di poco meno del 50%, l’aspettativa media di vita ferma ai 47 anni (fonte -> UNICEF Namibia | Statistiche 2009).

  • L’infezione da HIV/Aids costituisce un problema di salute pubblica cruciale: uno dei più elevati tassi d’infezione al mondo e causa prevalente di morte. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che entro il 2021 un bambino su tre, sotto i 15 anni, sarà orfano a causa del contagio.
  • Dei poco più di 2 milioni di abitanti, più di un terzo vive al di sotto della soglia di povertà. Definita nei depliant turistici la Svizzera d’Africa, la Namibia offre ai turisti un’immagine di sè che non rispecchia i 2 US$ al giorno di reddito medio del 56% della popolazione e 1 US$ al giorno del 35% più indigente (fonte – UNDP | Human Development Report 2005).

Tutto questo in un Paese dove, già da anni, il sistema di assistenza socio-sanitario non riesce a far fronte al fabbisogno di strutture di accoglienza e orfanotrofi.

EDUCAZIONE

In Namibia i genitori rappresentano l’ostacolo principale alla scolarizzazione (quindi, convincerli ad iscrivere i figli a scuola rappresenta una priorità): i notevoli costi che la scolarizzazione comporta è il motivo per cui i genitori si mostrano restii.

La scolarizzazione di un bambino comporta due tipi di costi:

  1. diretti (iscrizione, trasporto, acquisto dei testi, delle uniformi, ecc.);
  2. indiretti o costi di opportunità.

Questi ultimi sono, nel comune sentire della popolazione, i più impattanti, poiché mentre frequenta la scuola, l’allievo non può lavorare a favore dell’economia domestica (raccolta della legna, dell’acqua, lavori negli orti o occuparsi dei fratelli e delle sorelle più piccoli).

Per favorire le iscrizioni e la frequenza scolastica, la priorità è individuata nella riduzione dei costi diretti e indiretti. Per quello che riguarda i costi di opportunità, la scelta di fornire un servizio di preparazione alla scuola primaria in maniera da favorire l’inserimento dei bambini provenienti dalle famiglie più disagiate e con enormi problemi di marginalità e un servizio di mensa scolastica gratuita contribuisce sicuramente a ridurli: il figlio che viene preparato nel periodo prescolastico avrà migliori possibilità di inserimento nella rete scolastica pubblica. E questo può rappresentare un incentivo decisivo affinché anche le famiglie più disagiate mandino i bambini a scuola.

SALUTE

Altro fattore frenante della frequenza scolastica è la salute. Le malattie intestinali causate da parassiti e le patologie collegate alla cattiva nutrizione rendono i bambini stanchi e anemici e minano decisamente il loro rendimento scolastico.

Fornire loro acqua propria e pasti ben confezionati e calibrati dal punto di vista nutrizionale, migliorerebbe globalmente le condizioni di salute degli studenti e avrebbe ripercussioni anche in termini pedagogici, facendo diminuire le assenze dalle lezioni, dovute alle condizioni sanitarie e di conseguenza aumentare la frequenza e il rendimento scolastico.

Inoltre la frequenza a tempo pieno permette di effettuare uno screening sanitario basico dei bambini, facilitando l’individuazione e la prevenzione di molte patologie ed un intervento di tipo preventivo.