La baraccopoli di Otjomuise è fatta di alloggi di lamiera sprovvisti di acqua corrente, servizi igienici e corrente elettrica, caldi d’estate e freddi d’inverno. Otjomuise, dove si trova il Centro Mammadù, fa parte della circoscrizione di Khomasdal North e si trova nell’estrema periferia ovest di Windhoek.
Il tessuto abitativo è formato da costruzioni precarie, realizzate con materiali quali latta o argilla, da strade in terra battuta, ha reti di distribuzione idrica ed elettrica scarsamente estese. I servizi igienici sono carenti ed esistono solo poche latrine comunali a pagamento.
Nella circoscrizione è presente un ospedale, quello di Katatura, la cui funzionalità è limitata e offre solo servizi di base carenti, che non comprendono la distribuzione di cibo e lenzuola ai malati ricoverati.
In Otjomuise esiste un dispensario medico dove presta servizio solo personale infermieristico.
L’area è caratterizzata da un basso livello di occupazione, da un basso livello di alfabetizzazione e scolarizzazione e da un numero sempre crescente di bambini bisognosi di assistenza. I bambini di quest’area provengono da famiglie estremamente povere, oppure sono orfani di genitori colpiti dall’HIV-AIDS.
In Otjomuise la popolazione censita è di 28.000 mila persone, ma si stima che 40.000 possa essere un numero più vicino alla realtà, dovuto ai flussi informali di inurbamento. Otjomuise è un insediamento risultato dall’espansione di aree marginali della città di Windhoek.
Negli ultimi anni, sono state anche costruite case con cucine, servizi igienici e almeno una stanza, anche grazie all’intervento di ONG locali che operano nel campo dell’assistenza alla popolazione a basso reddito, aiutando le famiglie povere a migliorare le condizioni di vita con progetti di micro finanza, e a ottenere l’accesso ai servizi di base, quali l’abitazione, l’igiene, la salute, l’istruzione.