Il Centro sorge su mezzo ettaro di terreno nella baraccopoli di Otjomuise, alla estrema periferia della capitale Windhoek.
Il lotto di terreno, proprietà di Mammadù Trust è interamente recintato.
Il Centro è stato progettato per godere di un’esposizione ottimale: frescura d’estate e massima esposizione al sole d’inverno.
Dove possibile sono stati utilizzati materiali di riciclo: bottiglie di plastica per la serra, fondi di bottiglia per le decorazioni, vecchi copertoni per il campo giochi e i terrapieni.
Stiamo studiando l’implementazione di un sistema di approvvigionamento elettrico a pannelli solari e un sistema d’irrigazione con vasi di terracotta.
SPAZI COPERTI
- cucina provvista di due cucine (fuochi a gas), un grande frigorifero e un congelatore (vengono serviti settimanalmente 500 pasti);
- dispensa per la conservazione delle scorte alimentari;
- due aule studio, una per i più piccoli ed una per i più grandi;
- un laboratorio per taglio cucito e altri lavori creativi usato dalle mamme;
- servizi igienici separati per bambini, bambine e per il personale;
- magazzino.
SPAZI ALL’APERTO
- area giochi attrezzata con altalene e altro;
- campo sportivo in terra battuta;
- frutteto e serra.
IL PROGETTO DI REALIZZAZIONE
La proprietà del terreno è stata acquistata nel luglio 2010.
Il lavoro di costruzione dell’edificio è iniziato nel maggio 2011 e terminato in agosto, tant’è vero che abbiamo aperto i battenti per i primi ospiti il 23 settembre dello stesso anno.
Nel corso del 2012 è stata realizzata la seconda fase dei lavori con l’allestimento degli spazi esterni.
Nel 2014 sono state aggiunte due aule grazie all’aiuto della Provincia di Trento e dell’Associazione Nadir Onlus.
IL PANIFICIO: PROGETTO DI AMPLIAMENTO
Nel 2015 abbiamo costruito una nuova struttura che sarà adibita a panificio per creare la possibilità’ di insegnare un mestiere utile ai giovani e agli altri membri della comunità.
Inoltre il panificio fornirà il pane per il Centro Mammadù e per gli abitanti della comunità vicina. Questo panificio e’ stato finanziato in parte dall’Ambasciata di Germania a Windhoek e da altri fondi privati.